CRISI DI COPPIA: IMPARARE L’ARTE DEL RAMMENDO

Crisi di coppia: come ricucire lo strappo- 1600x1200

Per superare una crisi di coppia innanzitutto è importante individuarne gli elementi. Spesso si tende a ricercare all’esterno la causa della crisi (lavoro, impegni, orari, nuove conoscenze), senza rendersi conto che la coppia, proprio come ogni persona.

L’evoluzione e le crisi di passaggio

L’ evoluzione comporta cambiamenti che non dipendono se non in minima parte dalla realtà esterna. Nel corso dell’evoluzione si può incontrare una crisi proprio per la difficoltà di adattarsi e accettare i nuovi cambiamenti.

Ricercare stabilità e sicurezza nella stasi è un’illusione. Bisogna capire che la vita umana è in continuo divenire, è fluida, è dinamica e che quindi la pace e la serenità a due devono essere continuamente ricercate e conquistate attraverso la consapevolezza, l’interazione e il dialogo. Interazione e dialogo sia con se stessi che con l’altro.

Molto spesso è solo un momento di passaggio. In questo senso la crisi di coppia è persino utile: anzi, se non si presenta mai, significa che la coppia è ferma, stagnante, e non evolve. Quando arriva la crisi, invece, vuol dire che qualcosa non funziona più e si è in procinto di un cambiamento: bisogna per forza attraversare questo momento di “regressione” per giungere alla giusta “progressione”. In questi casi è sufficiente parlare e confrontarsi sui cambiamenti in atto, rendendoli il concime per l’evoluzione.

Il dialogo fruttuoso

Quando i cambiamenti sono semplicemente dei momenti di passaggio e i membri della coppia si evolvono nella stessa direzione, la crisi è una risorsa per poter approfondire l’interiorità dell’altro e avere un obiettivo comune: la crescita. Perché questo avvenga è importante aprirsi, spiegare all’altro quale cambiamento sta avvenendo dentro di noi, esplicitando anche il malessere dal quale può essere partito.

Non sempre è facile farlo, perché, a volte, neanche noi siamo completamente consapevoli di ciò che ci sta succedendo. Parlare con l’altro, in tal senso, può essere di aiuto anche per ricercare pian piano, dentro di noi, il filo conduttore del black out momentaneo che stiamo vivendo.

Anche la pazienza, in questi casi, è un ottimo strumento per trasformare la crisi in una risorsa. Nelle fasi di cambiamento, la tensione può salire a livelli altissimi e non sempre è facile disinnescare il conflitto. Un trucco fondamentale è quello di “uscire dalla partita smettendo di segnare punto”. Significa cioè non trasformare il conflitto in una partita dove c’è chi vince e chi perde, perché nei conflitti di coppia sono entrambi a perdere. Uno degli elementi che cristallizza il conflitto è proprio la tentazione di voler dire l’ultima parola, di ”portare l’acqua” al proprio mulino. Questa modalità serve solo ad inasprire il conflitto e creare rancori difficili da digerire.

L’evoluzione come atto finale della crisi di coppia

A volte le evoluzioni e le relative crisi di coppia portano alla fine della relazione, ma in tal senso nessuna coppia è “garantita”. Si tratta di coppie in cui i membri cambiano andando in direzioni diverse e questo comporta il fatto che non si riconoscono più e quindi non sono in grado di riscegliersi. Uno o entrambi sono cambiati talmente tanto da non essere più quelli di una volta. Questo comporta il fatto che non si riconoscono e non si piacciono più. Specialmente nei casi in cui è uno solo a cambiare, l’altro sente che le aspettative non vengono più corrisposte, che l’altro non risponde più come una volta agli stimoli. I due cominciano a distanziarsi perché la persona che è cambiata vorrebbe essere accettata per quello che è ora, e l’altra è immersa in un’atmosfera nostalgica di quello che era allora. Entrambe sono arrabbiate: la prima perché non si sente vista e rispettata, l’altra perché si sente abbandonata e non corrisposta.

Queste crisi emergono soprattutto dopo la nascita di un figlio, l’inizio di una nuova carriera lavorativa, lutti importanti.

In questi casi è difficile per la coppia uscire da questa spirale fatta di nostalgia, rabbia, indifferenza e solitudine. Cercare l’aiuto di un professionista in questi casi può interrompere questa spirale ed evitare la rottura.

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Dr.ssa Cinzia Frontoni

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