Il disturbo da shopping compulsivo è generalmente associato ai disturbi del controllo degli impulsi o ad altre dipendenze comportamentali. E’ caratterizzato dal ripetersi di episodi nei quali la persona sperimenta un impulso irrefrenabile a fare acquisti che seppur riconosciuti come inutili o eccessivi non riescono ad essere evitati o tenuti sotto controllo. Il ripetersi degli episodi di acquisto compulsivo possono portare la persona a conseguenze dannose sul piano psicologico, finanziario, relazionale e lavorativo.
Le fasi dello shopping compulsivo
Lo shopping compulsivo attraversa 4 fasi:
- a persona inizia ad avere pensieri, preoccupazioni e senso di urgenza verso l’atto di acquistare, sia in generale sia riguardo un oggetto in particolare. Questa fase è preceduta da emozioni sgradevoli quali tristezza, ansia, noia o rabbia.
- la seconda fase è quella in cui ci si prepara all’acquisto.
- la persona, spesso in preda ad una eccitazione quasi sensuale, si sente “corteggiata” dagli oggetti che vede e dalle loro qualità. Queste ultime sono valutate in quel momento come estremamente attraenti e irrinunciabili.
- dopo l’acquisto le precedenti sensazioni di eccitazione ed euforia si tramutano rapidamente in frustrazione, senso di colpa, vergogna e delusione verso se stessi. Talvolta gli oggetti acquistati perdono rapidamente di interesse tanto da non essere tolti dalle loro confezioni, da essere restituiti, nascosti o regalati ad altri.
Gli acquisti compulsivi potrebbero essere legati al desiderio di colmare un vuoto.
Si ricorre a forme di appagamento immediato per riempire un vuoto dentro di sé. Può trattarsi di un vuoto affettivo, un vuoto di conferme, un vuoto fatto di solitudine, anche quando si vive in mezzo alla gente. Con l’acquisto compulsivo si cerca quindi di far scomparire una sensazione di vuoto con l’acquisto di oggetti materiali che possano portare ad un appagamento almeno momentaneo. Proprio perché la soddisfazione del nuovo acquisto durerà poco, si sarà pronti entro breve tempo a comprare qualcosa di nuovo. Le cause dello shopping compulsivo possono essere legate alla presenza di alcune condizioni particolari che possono interessare la sfera psicologica della persone. Ad esempio disturbi d’ansia, disturbi dell’umore e del controllo degli impulsi, ma anche disturbi alimentari e uso di sostanze stupefacenti.
La persona si accontenta di una soluzione simbolica: la compulsione all’acquisto, cioè il “non poter non” acquistare qualcosa. Non il pane o l’acqua, ovviamente, ma qualcosa che non serve direttamente, qualcosa che potrebbe costituire un regalo, un lusso, una trasgressione, una ricompensa. Qualcosa insomma che riguardi l’individuo nel suo bisogno non di sopravvivere (il pane e l’acqua), ma di essere riconosciuto come speciale. Se dietro ogni compulsione c’è un pensiero fisso o un bisogno fissato, dietro la compulsione all’acquisto c’è il bisogno urgente di essere considerati speciali. Esseri umani unici, non macchine da graduatoria. Lo shopping compulsivo diventa così il rito quotidiano attraverso cui recuperare il senso del proprio essere e della propria unicità, che è andata perduta nello stile di vita odierno, in cui tutto è calcolabile e sostituibile.
SHOPPING COMPULSIVO: COME EVITARLO?
- Riesci a non farlo? Poiché lo shopping è gratificante, è difficile accettare che sia un problema psichico. Ma basta chiedersi: “Riesco a non farlo?”. Se la risposta, basata sui fatti, è: “No, non riesco”, vuol dire che un problema c’è. In tal caso è utile capire che tipo di emozione può averlo provocato. Se lo shopping compulsivo è legato ad ansia o depressione, bisognerebbe indagare con l’aiuto di un esperto quali siano le cause di questi stati psicologici. Una volta risolti i propri problemi personali gli episodi si shopping compulsivo potrebbero diradarsi fino a scomparire. Spendere tempo per prendere coscienza è già un segnale di cambiamento.
- Trai soddisfazione dai successi, invece che dai beni materiali. Per vincere la dipendenza dallo shopping bisogna riuscire a sentirsi prima di tutto soddisfatti della propria vita. Spesso sono gli insuccessi lavorativi o di coppia a spingere a cercare soddisfazione nei beni materiali.
- Rendi visibili i tuoi acquisti. Caratteristica di questo problema, così simile alla bulimia, è l’assenza di memoria di quel che si acquista giorno per giorno. Invece bisogna ricordare, non per sentirsi in colpa ma per sviluppare senso di responsabilità. Perciò tira fuori da cassetti e armadi tutti gli acquisti, osservali e quantificane il costo totale, prendendo atto, al contempo, della loro inutilità.
- Limita il budget. È necessario, per favorire la guarigione,limitare le possibilità concrete di spendere inutilmente. Affida provvisoriamente bancomat e carta di credito a un familiare ed esci di casa solo con il denaro utile per le spese realmente necessarie.
- Se vi rendete conto che la vostra dipendenza da shopping si manifesta soprattutto quando siete soli, cercate di uscire il più possibile in compagnia! .
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