LA DEPRESSIONE: COS’E’, COME CURARLA

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COME CURARE LA DEPRESSIONE. In questo articolo analizzeremo quali sono le caratteristiche principali della depressione e sopratutto quali sono i metodi per curarla.

QUALI SONO I SINTOMI DELLA DEPRESSIONE?

La sintomatologia tipicamente è più intensa al mattino e migliora nel corso della giornata, ma vi sono delle eccezioni. La depressione può manifestarsi con diversi livelli di gravità. Alcune persone presentano sintomi della depressione di bassa intensità, legati ad alcuni momenti di vita, mentre altre si sentono cosi depresse da non riuscire a svolgere le normali attività quotidiane come lavarsi, vestirsi e mangiare.

Si può soffrire di depressione in modo acuto (con fasi depressive molto intense ed improvvise) oppure soffrirne in modo cronico e continuo, anche se in forma leggera, con alcuni improvvisi momenti di peggioramento.

Sentirsi depressi significa vedere il mondo attraverso degli occhiali con le lenti scure: tutto sembra più opaco e difficile da affrontare, anche alzarsi dal letto al mattino o fare una doccia.

Molte persone depresse hanno la sensazione che gli altri non possano comprendere il proprio stato d’animo e che siano inutilmente ottimisti. I sintomi della depressione più comuni sono la perdita di energie, senso di fatica, difficoltà nella concentrazione e memoria, agitazione motoria e nervosismo, perdita o aumento di peso, disturbi del sonno (insonnia o ipersonnia), mancanza di desiderio sessuale e dolori fisici.

Caratteristiche della depressione

Le emozioni tipiche sperimentate da chi è soffre di disturbo depressivo sono la tristezza, l’angoscia, disperazione, insoddisfazione, senso di impotenza, perdita della speranza, senso di vuoto. Le conseguenze della depressione possono rappresentare importanti ripercussioni sulla vita di tutti i giorni. L’attività scolastica o lavorativa della persona può diminuire in quantità e qualità soprattutto a causa dei problemi di concentrazione e di memoria che tipicamente presentano le persone depresse.

Il disturbo depressivo, inoltre, porta ad altri sintomi quali il ritiro sociale che con il tempo danneggia le relazioni con il/la partner, figli, amici e colleghi. L’umore della persona depressa condiziona anche il rapporto con sé stessi e il proprio corpo. Tipicamente, infatti, chi è depresso ha difficoltà a curare il proprio aspetto, mangiare e dormire in modo regolare.

I sintomi cognitivi sono la difficoltà nel prendere decisioni e nel risolvere i problemi, la ruminazione mentale (restare a pensare al proprio malessere e alle possibili ragioni), autocriticismo e autosvalutazione, pensiero catastrofico e pensiero pessimista. I comportamenti che contraddistinguono la persona depressa sono l’evitamento delle persone e l’isolamento sociale, i comportamenti passivi, frequenti lamentele, la riduzione dell’attività sessuale e i tentativi di suicidio.

QUALI SONO LE CAUSE DELLA DEPRESSIONE?

Le cause della depressione possono essere molteplici e diverse da persona a persona (ereditarietà, ambiente sociale, lutti familiari, problemi di lavoro,…). Le ricerche mostrano tuttavia la presenza di due fattori di rischio principali come cause della depressione:

a) il fattore biologico

Alcune persone nascono con una maggiore predisposizione genetica verso la depressione. Gli studi supportano l’ipotesi dell’ereditabilità della depressione, infatti i figli di genitori depressi presentano un rischio più elevato di sviluppare depressione. Tra le cause della depressione si hanno anche modificazioni a livello biologico, nella regolazione di alcune sostanze come neurotrasmettitori e ormoni.

b) il fattore psicologico

Le esperienze e i comportamenti appresi nel corso della propria storia di vita (es: la ruminazione mentale) possono rendere vulnerabili alla depressione. Spesso la depressione nasce dall’incapacità di accettare una perdita (lutto, fine di una relazione, licenziamento…..) o il non raggiungimento di un proprio scopo (che viene vissuto come un fallimento insuperabile).

Gli studi suggeriscono che gli eventi psicosociali (eventi stressanti) possono giocare un ruolo più significativo nel precipitare il primo o il secondo episodio di depressione e avere meno importanza per l’esordio degli episodi successivi. Tra questi eventi possiamo trovare anche cambiamenti nelle condizioni lavorative o l’inizio di un nuovo tipo di lavoro, la malattia di una persona cara, gravi conflitti familiari, cambiamenti nel giro di amicizie, cambiamenti di città, ecc.

COME CURARE LA DEPRESSIONE?

Spesso i parenti spronano chi ne soffre a reagire. Questo avviene naturalmente in buona fede, ma può generare sentimenti di colpa nella persona con disturbo depressivo. Qual è il miglior modo per curare una depressione? E’ importante chiedere aiuto ad un professionista e valutare l’inizio di una terapia farmacologica e di un percorso psicoterapico.

Il terapeuta aiuta la persona a prendere consapevolezza dei circoli viziosi che mantengono e aggravano la malattia, a liberarsene gradualmente attraverso la riattivazione del comportamento e l’acquisizione di modalità di pensiero e di comportamento più funzionali. Ad esempio le persone che ne soffrono tendono ad avere un ipercriticismo verso se stessi, tendono ad accusarsi oltre ogni evidenza, tendono a notare maggiormente gli eventi negativi nelle situazioni quotidiane.

Si aiutano inoltre le persone a costruire migliori abilità per affrontare le difficoltà quotidiane, che probabilmente hanno portato la persona ad essere depressa. Così, ad esempio, si può insegnare alla persona modalità comunicative più efficaci o strategie per risolvere i problemi nei quali si trova coinvolto.

La cura della depressione, quindi, invita la persona a riprendere gradualmente le attività che sono state abbandonate, magari cominciando da quelle più piacevoli, a sviluppare comportamenti più funzionali per risolvere i propri problemi, a pensare in modo più equilibrato e razionale.

La psicoterapia mira a curare la depressione anche attraverso altre strategie:

  • ottenere il supporto di altre persone che fanno parte della rete sociale del paziente, supportando anche loro, specialmente quando il deterioramento delle relazioni interpersonali è una componente integrante della malattia;
  • porre traguardi che siano realistici e raggiungibili per il paziente (per non diminuire ulteriormente il già scarso senso di competenza e la stima di sé);
  • incoraggiare il paziente a cercare nuove piccole esperienze di successo, prendendosi una sorta di impegno con il mondo esterno (attraverso, ad esempio, attività professionali, sociali o religiose);
  • sostenere il paziente ad affrontare le esperienze di vita.

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Dr.ssa Cinzia Frontoni

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