Le future mamme -soprattutto se alle prese con la prima gravidanza- hanno generalmente aspettative irrealistiche sulla maternità e su come debba essere. Del resto, per ben nove mesi, sono state circondate da madri, nonne, zie e vicine che non hanno fatto altro che ripetere loro quanto sia meravigliosa l’avventura di essere mamma: è normale aspettare con ansia il momento in cui ognuna di noi dovrebbe sentirsi la persona più felice della terra.
Il sentimento materno in realtà non compare per magia.
Chiunque vi abbia raccontato che quel momento della sua vita è stato meraviglioso, non mentiva: semplicemente ha dimenticato che ognuno ha bisogno di un periodo di adattamento alle situazioni nuove ed importanti, e che questa reazione sia del tutto normale.
Per conquistare questo adattamento è necessario perdersi per poi ritrovarsi, avere la forza di percorrere fino in fondo un sentiero che porta dallo sconforto più totale ad un rinnovato equilibrio.
Nel momento esatto in cui si tiene tra le braccia il proprio bambino, la propria creatura, quel sentimento di euforia tanto atteso, che dovrebbe pervadere anima e corpo, spesso non si manifesta, anzi, ci si sente tristi, strane, confuse.
“Cos’ho che non va?” È la domanda che sorge spontanea “Non dovrei sentirmi la persona più felice al mondo?” Quasi automaticamente, può capitare che nascano forti sensi di colpa causati da pensieri negativi, per esempio: non sarò mai una buona madre, non ne sono capace, mio figlio avrà dei traumi in futuro a causa della mia incompetenza, la mia vita è rovinata, ecc…
Le neo mamme sono inondate di una moltitudine indomabile di emozioni che sembra impossibile provare.
Si tratta di un insieme così stravolgente di sensazioni forti e contrastanti: inondano di gioia, euforia, orgoglio ma allo stesso tempo hanno la potenza di togliere fiato, forza, coraggio, fino a svuotarti nell’intimo e farti sentire come una sacca vuota. Vorresti, dovresti accogliere, ma ti sembra di non riuscirci. Vorresti essere sorretta, mentre hai la sensazione che nessuno sia in grado di farlo. Ti senti afflosciare sempre più e, come ripiegata su te stessa, sei terrorizzata dal senso di inadeguatezza che provi. (Vedi: la solitudine delle madri)
C’è una buona notizia. Questo stato d’animo indefinito e non proprio edificante avrà presto fine.
Nonostante all’inizio essere madri possa sembrarvi un’impresa talmente impossibile da scatenare in voi un forte malessere, ci penseranno il sistema ormonale e il vostro spirito d’adattamento a fare dell’inferno un paradiso. Al di là della natura di tale processo, è necessario, però, che ci mettiate del vostro.
Ecco alcuni consigli
1) Accettate il momento
Tanto per cominciare, è giusto accettare il momento che state vivendo e le inevitabili emozioni ad esso associate. La vostra vita ha subito profondi cambiamenti, ed è normale provare sentimenti contrastanti, che si alternano o si verificano nello stesso istante.
2) Rifiutate i consigli inopportuni.
A molti piace intromettersi sulla maternità: l’allattamento al seno, il fatto che il bambino dorma insieme ai genitori o nella sua cameretta, che si succhi il dito o meno… Questi consigli, che si basano sull’esperienza altrui, non sono di certo d’aiuto e non fanno altro che generare insicurezza nella madre che non sa ancora cosa sia meglio per il suo bambino. In questi casi, seguite esclusivamente i consigli degli esperti, come pediatri e psicologi infantili, gli unici in grado di indirizzarvi con professionalità sulle decisioni da prendere durante la crescita di vostro figlio.
3) Evitate di ricevere continue visite.
Avete bisogno di tranquillità per ritrovare un equilibrio pratico e emotivo. Non sentitevi in colpa. Non potete mettere in ordine, ricevere ospiti, parlare, rispondere alle tante domande; avete ben altro da fare. Oltre al piccolo che prenderà la maggior parte delle vostre energie, dovrete occuparvi di voi, dormire, stare in pace, avere la libertà di piangere o ridere senza preoccuparvi di cosa diranno gli altri, trovare il tempo per un bel bagno o un pasto in tranquillità. Non disperdete energie inutilmente dicendo si quando vorreste dire no!
4) Abbracciate le vostre emozioni,
Abbracciate le vostre emozioni, non lottate contro di esse e non imponetevi di essere felici per forza. È normale che vi sentiate confuse, tristi, in preda all’ansia o arrabbiate col mondo intero: non preoccupatevi per questo, le vostre emozioni sono umane. Accettatele semplicemente.
Nell’intimo delle madri: cosa significa essere mamme
Essere madre significa cambiare la propria vita, il proprio tempo e il proprio modo di pensare per i propri figli. Significa dare tutto il cuore e tutte le forze ogni giorno per far andare avanti i propri figli e insegnare loro a vivere.
Significa avere nell’intimo una ragion d’essere per il resto della vita. Provare sentimenti contrastanti vedendo i figli crescere, provando orgoglio e nostalgia quando vanno avanti, a passi enormi, nella vita.
Essere madre non significa sorridere sempre, ma anche piangere tanto. Richiede molte notti insonni. Significa avere molte preoccupazioni; ore da dedicare ai propri figli; giorni, mesi, anni passati ad inventare mille modi per camuffare la verdura e il pesce; sopportare litigi e tollerare con tutta la pazienza del mondo l’infinità di cose senza senso a cui ci sottopone la vita.
Essere madre significa scoprire che il cuore diventa di colpo più grande e, con lui, la sua capacità di amare. È un amore diverso, e così potente che farà perdonare ciò che altri non perdonano, che rende più forti, completi e consapevoli di vivere una meravigliosa, seppur faticosa, avventura.
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