LA FAMIGLIA E’ CAMBIATA! Vediamo come

La famiglia è cambiata
La famiglia è cambiata

LA FAMIGLIA E’ CAMBIATA! Mai come oggi parlare di famiglia è difficile. Esistono molteplici tipologie di famiglie: composte e ricomposte, allargate, monoparentali, omogenitoriali, e così via. Lo stesso concetto di famiglia è al centro di accesi dibattiti che, al di là delle differenti posizioni, segnalano come gli individui oggi ritengano che a determinare la nascita e lo sviluppo di una famiglia siano il legame e il vincolo affettivo con un’altra persona, e non per forza la celebrazione di un matrimonio.

Nella famiglia del ventunesimo secolo ritorna a prevalere il polo affettivo – sentimentale.

In altre parole, due persone formano una famiglia nel momento in cui sono innamorati. L’amore, quindi, diventa il cemento che unisce e consolida il nucleo familiare.

Quella che oggi ha più probabilità di durata è la famiglia  che si crea quando i due coniugi conseguono una forma di equilibrio fra fusione e libertà individuale. Questo consente di costruire un progetto di vita reale e a lunga gittata, il cui paradigma, come afferma è l’abbandono dell’illusione di un partner immaginato per la realtà di un coniuge provato.

Molteplici ricerche di diverse discipline sociali concordano nel rilevare un sostanziale cambiamento del modello educativo familiare prevalente. Nel corso degli ultimi decenni abbiamo infatti assistito al progressivo passaggio da una famiglia tradizionale e normativa a una famiglia affettiva e relazionale.  

Oggi si cresce spesso distanti con il corpo ma molto vicini con la mente, in una famiglia che ha ridotto la prossimità fisica quotidiana al figlio sin dalla più tenera età, in cambio di una maggiore attenzione agli aspetti emotivi e all’affiancamento del bambino nello sviluppo delle sue inclinazioni e aspirazioni. Negli ultimi anni la famiglia è cambiata: è passata da un modello genitoriale fatto di norme, ingiunzioni e punizioni, a uno che rispetta l’identità specifica del figlio e ne supporta la crescita dialogando con lui. Dal “devi obbedire!” al “devi capire”.

Vedi anche: Adolescenti: il dialogo possibile e la genitorialità

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Dr.ssa Cinzia Frontoni

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