I PESANTI EFFETTI DELLA PANDEMIA SULLA SALUTE MENTALE DEGLI ADOLESCENTI

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I ragazzi stanno male. Tra i nostri adolescenti è allarme salute mentale! Le restrizioni e i cambiamenti legati alla pandemia hanno avuto un effetto devastante su molti di loro. Sono quelli che hanno pagato il prezzo più alto da un punto di vista dell’equilibrio mentale. Proviamo a capire il perché.

I nostri ragazzi stanno male: l’effetto domino della pandemia

Il covid ha privato gli adolescenti di esperienze fondamentali per la crescita, proprio in un momento della crescita dove la spinta all’autonomia e il bisogno di appartenenza si fanno dirompenti.

Allontanati da scuola e amicizie nei due anni di pandemia, sempre più attaccati ai social ma sempre meno capaci di passare dal virtual al mondo delle relazioni reali. Cresciuti in famiglie dove lo stress è spesso altissimo a causa dell’esigenza di correre in una società esigente e sempre più costosa che risucchia il tempo e l’individualità in nome del cosiddetto progresso.

I ragazzi vivono un forte disagio psicologico. Hanno perso i punti di riferimento e si sentono in una morsa. Stress, smarrimento, rabbia e senso di solitudine sono le sensazioni che più spesso li accompagnano nelle loro giornate.

Durante la pandemia sono aumentati i disturbi alimentari, gli episodi di autolesionismo, l’abuso di droghe e alcol. Segnali di un malessere che arriva in alcuni casi a farsi dramma.

La palude chiamata DAD

Depressione e ansia sono aumentati proprio a causa delle restrizioni. In particolare la DAD ha costretto i ragazzi ad una solitudine casalinga, confinati nelle loro camere a tu per tu con le loro angosce. Molti si sono smarriti vivendo spesso tutto il giorno in pigiama, senza curarsi della propria igiene personale e assumendo spesso uno stile alimentare deleterio. Anche il ritmo sonno-veglia è stato completamente stravolto. Molti di loro sono rimasti a casa da soli per ore, fingendo di seguire le lezioni, mentre spesso, invece, erano al cellulare o di fronte alla play o sotto le coperte a dormire.

La DAD ha avuto queste conseguenze disastrose perché la scuola non è soltanto un luogo dove si veicolano informazioni, ma anche un contenitore emotivo e sociale, un ponte tra famiglia e società grazie al quale i ragazzi si confrontano e crescono. La DAD ha confinato d’improvviso i ragazzi in un limbo dove tutto è rimasto congelato. Metaforicamente si può pensare all’adolescenza come ad un periodo dove “la larva si trasforma in farfalla”: la pandemia ha congelato questa trasformazione e molti ragazzi sono rimasti bloccati.

L’ondata dei ragazzi smarriti

Chi lavora nel campo della psicoterapia e della psichiatria ha visto in questi anni arrivare negli studi un’ondata di adolescenti con disturbi importanti.

Secondo il report dell’Osservatorio suicidi ogni giorno un giovanissimo tenta di togliersi la vita e l’80% sono bambine e ragazzi in media di 15 anni. suicidi tentati o ideati tra gli under 15 sono aumentati del 75% durante il periodo pandemico.

Di fronte a questi numeri non è più possibile chiudere gli occhi. I ragazzi attraverso i loro malesseri stanno lanciando un grido di aiuto.

Cosa fare se tuo figlio sta male

Spesso i ragazzi non riescono a dare un nome alle sensazioni che provano, non riescono a ricondurre il loro dolore ad una causa specifica. Sta a noi adulti aiutarli a tirar fuori il malessere cercando di costruire pian piano un dialogo che a loro non appaia come intrusivo. Molti genitori si trovano in difficoltà perché si sentono respinti, accusati e attaccati dai propri figli. La parola d’ordine è non demordere!

La messa alla prova

Molti adolescenti mettono alla prova i propri genitori. Alzano dei muri non per impedire ai genitori di entrare ma per metterli alla prova. Spaventati e convinti di non essere compresi e visti dalla famiglia, si trincerano dietro un muro di provocazioni per capire se i genitori hanno veramente voglia di conoscerli. Spesso i loro atteggiamenti respingenti nascondono in realtà una voglia impellente di incontrare l’adulto. Solo che spesso i ragazzi sono disillusi perché pensano che noi adulti siamo troppo presi dalle nostre cose e convinti che i loro pensieri siano sciocchi e infantili. Gli adolescenti hanno bisogno di essere considerati credibili! Di essere presi sul serio, di non essere sminuiti con la solita convinzione che le loro preoccupazioni sono sciocchezze di fronte a quelle che il genitore deve affrontare. Non è una gara a chi ha più impegni, a chi conosce di più il mondo, a chi sta più male. Ogni mondo interiore ha una dignità di essere e esistere: non c’è niente di più bello che farli dialogare tra loro in un arricchimento reciproco.

Perciò il consiglio che sento di dare ai genitori è quello di non demordere anche quando il figlio li respinge e si trincera dietro un muro di gomma. Sappiate che la loro rabbia è solo sofferenza, e che il loro rifiuto in realtà è una richiesta di aiuto!

Avvicinatevi cercando di aprire pian piano un varco. Ascoltate attentamente tutto ciò che dicono senza giudicare e sminuire. Interessatevi al loro mondo e alle loro idee senza pensare che sono immature, megalomani, infondate, irrazionali o qualsivoglia altro giudizio che possa in qualche modo sminuirle. E chiedete! Chiedete cosa potete fare per loro.

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Dr.ssa Cinzia Frontoni

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