Quando e perché le relazioni smettono di ‘funzionare’? E, soprattutto, c’è un ‘tempo’ e un ‘modo’ per recuperare il perduto amore? Può succedere all’improvviso: ti svegli una mattina e capisci che vivere in due non è più la stessa cosa. Oppure più lentamente, con un succedersi di malumori, ‘pizzicate’ verbali, frasi nervose che sfociano in litigi, incomprensioni inconciliabili. Che sia in un modo o in un altro, il risultato non cambia: è la coppia che scoppia.
I principali campanelli d’allarme di coppia sul punto di scoppiare si possono elencare così:
- l’intolleranza reciproca per tutto quello che fa il partner,
- il desiderio sempre minore di fare l’amore,
- il rifiuto della comunicazione fisica
- iniziare a pensare e poi parlare al singolare
La coppia che scoppia spesso non è riuscita a traghettare il rapporto dall’innamoramento all’amore.
E’ assurdo credere che la carica erotica e passionale dei primi mesi duri per sempre. I legami di coppia si trasformano nel tempo. La sensazione che si spengano deriva spesso dalle aspettative irrealistiche da parte dei partner, sul come dovrebbe essere l’andamento della relazione. In particolare, per esempio, sull’intimità sessuale. Il sesso erroneamente è diventato il paradigma della felicità della coppia con aspettative sproporzionate alla sua stabilità. Rimangono vulnerabili tutte quelle unioni in cui l’esaltazione scaturiva dalla novità non dall’affinità di pelle, coppie in cui manca la maturità necessaria per costruire un progetto di vita insieme. La relazione di coppia si snoda attraverso un innamoramento, una fase di amore vera e propria, per poi diventare un rapporto di grande complicità. E in tutto ciò il fatto che ci si veda o ci si parli di meno, non significa che l’amore stia finendo.
Prima il matrimonio veniva deciso dalla famiglia, poi è diventato scelta romantica, attualmente si vive nella fase del dominio emozionale che segna una specie di ritorno all’arcaico: “sto con te finché mi emozioni”. Ovviamente questa convinzione comporta molta instabilità ed è alla base di scelte mutevoli. La coppia scoppia con maggiore facilità e leggerezza.
La società odierna, quindi, favorisce il fallimento. Ora che tutto è possibile, che ci si può separare sempre e comunque, l’impressione è che le persone non facciano nessuno sforzo per cercare di capire le esigenze dell’altro. Quindi, appena qualcosa non va, si innesca un meccanismo ‘usa e getta’ per cui un rapporto viene immediatamente dato per concluso. Non ci si sforza di capire, non si pensa che i problemi dell’altro possano avere delle loro motivazioni. Nella coppia “moderna” c’è una incapacità di mettersi nel punto di vista dell’altro. Si è presi soltanto dai propri bisogni e si molla subito. Senza pensare invece che un rapporto duraturo e la capacità di mantenere un rapporto è una risorsa.
Cosa fanno abitualmente le coppie che stanno scoppiare?
Nei rapporti di coppia non ci sono segnali improvvisi. I rapporti si costruiscono e si distruggono progressivamente, nel tempo. Essenzialmente si costruiscono. Quindi, se i due partner giorno per giorno non prestano attenzione ai bisogni e alle esigenze l’uno dell’altro, non alimentano quella necessità di essere compresi e di avere un complice. Ed è chiaro che, in questo modo, il rapporto si deteriora. Non c’è dunque un segnale, ma una progressione di segnali che entrambi non sa cogliere. Perché magari è troppo preso dai propri interessi. La strada verso la separazione è lastricata di silenzi, occhiatacce e piani per il futuro che non comprendono il partner.
1. Ignorano le reciproche esigenze basilari.
Spesso, quando le coppie sono sull’orlo della rottura, a farla da padrone è un profondo risentimento. Di conseguenza, si tende a concentrarsi sui bisogni personali e non su quelli del partner. Probabilmente diranno frasi del tipo “Lo faccio per me” oppure “Per una volta, è nel mio interesse”, anziché “è nell’interesse dalla relazione”. È una situazione complessa perché si tratta di una rinuncia al rapporto e, sebbene si verifichi perché uno dei due già si sente solo, spinge ancora di più a isolarsi. Quando sentiamo che il partner non ci sostiene, abbiamo un’ulteriore giustificazione per abbandonare il rapporto.
2. Sono impazienti ed eccessivamente sarcastici l’uno con l’altro.
Il disprezzo è un pericoloso indicatore che la relazione sta per finire. È una sensazione di disgusto e superiorità verso il partner. Quando lo proviamo (o lo subiamo) i segnali sono occhi alzati al cielo, sorrisetti, sarcasmo e risatine quando vediamo il partner agitato. Quando si prova disprezzo ci si crede superiori all’altro e lo si dimostra ignorandolo, denigrandolo o prendendolo in giro. La cura per il disprezzo è l’empatia. È necessario “umanizzare” il partner ritrovando dei punti in comune dentro se stessi.
3. Non si parlano più come un tempo
Spesso, le coppie vivono un cambiamento nella comunicazione. La cosa può assumere diverse forme, colpendo sia la frequenza che il contenuto delle conversazioni. Alcune coppie scoprono di aver iniziato a evitare argomenti seri o profondi, mentre altre si ritrovano a non scherzare più e notano che ogni conversazione diventa infervorata e tesa. Spesso, si riscontra una minore apertura al dialogo da parte del partner e si ha come l’impressione che tagli corto con le discussioni. In ogni caso, il cambiamento si sente.
4. Smettono di fare piani per il futuro insieme.
Quando una coppia ha smesso di discutere i suoi piani a lungo termine, significa che ha smesso di credere a una relazione duratura. Potrebbe trattarsi di un processo del tutto inconscio, ma ci si concentra più sulla “sopravvivenza” a breve termine che non sulla crescita futura. Dentro di sé, magari s’immagina di essere altrove o semplicemente non si riesce più a ipotizzare un futuro insieme. Si è smarrita l’eccitazione per le esperienze condivise come una vacanza, un trasloco o un’opportunità da cogliere insieme.
5. Cercano di avere la meglio in ogni litigio.
Le coppie destinate a scoppiare tendono a esacerbare la competizione. Entrambi i partner puntano a “vincere”. Ogni problema, ogni dissapore percepito, diventa una lotta senza quartiere. Rendersi conto che un rapporto è agli sgoccioli accresce l’ansia e la sensazione d’insicurezza, portando le persone a lottare per la propria integrità e il proprio valore. Avere l’ultima parola su un litigio futile non è importante quanto dire al partner che lo ami.
6. Si salutano a malapena
Quando una coppia è in crisi, non solo si smette di fare piccole cose come regalare fiori, dirsi “ti amo” e altri premurosi gesti di apprezzamento, ma si tende anche a smettere di salutarsi. Spesso i partner evitano d’intraprendere o rispondere a un semplice gesto che mira alla connessione, come dirsi “buongiorno”, “a dopo”, oppure “Ehi, sono felice tu sia a casa”. È come se l’altra persona non esistesse. Ci si ignora. Si tratta di un atteggiamento che ferisce perché, oltre a essere percepito come sprezzante, è anche disumanizzante. È una dolorosa mancanza d’interazione. Se uno dei due sta pensando di metter fine al rapporto, non fa che rafforzare la decisione.
7. Prendono decisioni importanti senza consultarsi
I partner iniziano a prendere decisioni unilaterali quando stanno riflettendo su una rottura. Smettono di prendere in considerazione i pensieri e i sentimenti dell’altra persona e non cercano, né accettano, una sua influenza. Nel mio studio, prendo nota delle volte in cui i membri di una coppia usano il pronome “io”, anziché “noi” quando discutono di una scelta. Benché sia importante mantenere una percezione di sé e una certa indipendenza, tagliare fuori il partner dalle decisioni che lo riguardano è segno di una mancanza di rispetto.
8. Non hanno più energie neanche per discutere.
Se alcune coppie notano un aumento dei litigi, altre smetteranno del tutto di discutere. Dentro di sé uno dei due (o entrambi i partner) avrà già preso la decisione di mettere fine alla relazione perciò litigare, o chiedere all’altro quale cambiamento desidera, non ha più importanza. Cercare di cambiare le cose appare inutile, perciò le tensioni attraversano un periodo di stasi. I fattori che prima innescavano un litigio, così come i tentativi di trascinare il partner in una discussione, vengono semplicemente ignorati.
Considerato questo cosa fare allora quando la crisi di coppia si avvicina?
Le coppie che funzionano sono quelle che riescono a risolvere i conflitti con la negoziazione, con il compromesso. Cioè, sono quelle che hanno fatto una scelta e che riconoscono che quel partner per loro è importante. E quindi sono disponibili ad arrivare al compromesso, a perdonare gli errori dell’altro.
Qualche consiglio:
- Dare spazio ai tuoi sentimenti restando sempre coerente con te stesso.
Trova sempre il tempo e il modo per dire quello che provi al tuo partner un pensiero può essere espresso e o dimostrato anche non a parole, rimanendo sempre coerenti con te stesso. - Comunicare in maniera aperta e leale, riconoscendo anche i propri errori.
In presenza di contrasti e divergenze è importante confrontarsi serenamente ed accettare il diverso punto di vista, se necessario riconosci i tuoi errori, sembra un commento facile e banale, ma poi in realtà non tutti lo fanno. Sforzarsi di riprendere il dialogo col partner, parlare apertamente dei problemi in corso. - Rinunciare alla perfezione.
Nessuno è perfetto, ricordarselo potrebbe evitare spiacevoli tensioni, ansie e attriti. Se amiamo il nostro partner, accettiamo anche eventuali limiti e difetti. - Imparare a perdonare.
Saper amare significa anche essere capace di perdonare. Ci sono alcune situazioni in cui il perdono anche se difficile da concedere rappresenta l’unica via d’uscita. - Far prevalere il senso del noi.
La coppia è composta da DUE persone, con diversi bisogni, motivazioni, interessi e aspettative. Se egoismo e interessi personali prevarranno, il cammino potrebbe essere breve e difficile. Alimenta il “senso di noi ”, metti complicità e passione in tutte le cose che scandiscono il rapporto di coppia come viaggiare e far vacanza insieme, ritrovarsi a tavola, passeggiare tenendosi per mano, far l’amore, divertirsi, gioire dei momenti di intimità, ma anche affrontando uniti le inevitabili difficoltà della vita. - Rivolgersi ad un terapeuta di coppia. Prima di prendere decisioni definitive è consigliabile sottoporsi a una terapia. Perché spesso, in una relazione di coppia, una persona si porta dietro il bagaglio di un infanzia problematica, che comporta un’interpretazione dei bisogni che derivano da ciò che è accaduto e di come tutto ciò viene proiettato sul partner e sulla relazione di coppia. Dunque, è ovvio che sia preferibile intervenire subito per risolvere tali conflitti. Ed è vero anche che quando una rottura definitiva è inevitabile, più tardi arriva quel momento, meglio è. Specialmente se ci sono dei figli, Una cosa che purtroppo non si riesce a far passare, è che non sono solo gli adulti ad avere il diritto alla felicità. La felicità degli adulti è e deve essere sempre secondaria alla felicità e ai diritti dei loro figli. In terapia i due partner vengono costantemente spinti, attraverso il racconto dei litigi e delle incomprensioni, a prendere il punto di vista dell’altro e a mettersi in un atteggiamento di empatia nei riguardi di quello che l’altro prova. Il terapeuta che lavora molto su queste dimensioni, quindi anche sull’impegno dei due partner, indica una serie di competenze relazionali che evidentemente sono venute meno all’interno della coppia, o che non ci sono mai state.