ADOLESCENTI OGGI: E’ ALLARME. ANSIA E DEPRESSIONE IN AUMENTO!

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Con la pandemia, un’allarmante percentuale di giovani sta manifestando un forte disagio mentale. Nella fascia d’età tra i 13 e i 18 anni negli ultimi due anni è raddoppiata l’incidenza di depressione e ansia: la pandemia ha impattato pesantemente sulla salute mentale degli adolescenti e questo diffuso disagio rischia di mettere una seria ipoteca sul benessere futuro dei ragazzi. Lo certifica un’ampia metanalisi appena pubblicata su Jama Pediatrics, che ha incluso 29 studi condotti su oltre 80 mila giovani, ha infatti dimostrato che oggi un adolescente su quattro ha i sintomi clinici di depressione e uno su cinque segni di un disturbo d’ansia.

Le conseguenze

Questa situazione, se non adeguatamente gestita, potrebbe avere conseguenze negative sul lungo periodo. Sono a rischio la futura salute mentale dei nostri ragazzi, le loro capacità relazionale e i loro obiettivi a breve e lungo termine. Il rischio è quello di un vero e proprio drop out, una frattura nel loro percorso di vita che può congelare e compromettere il loro futuro.

Questo drastico peggioramento della salute mentale degli adolescenti è iniziato col lockdown. Alla pandemia sanitaria se ne è via via associata un’altra: quella dei ragazzi sempre più isolati, insicuri e spaventati.

I tassi di depressione e ansia che oggi si registrano sono direttamente correlati alle restrizioni: aumentano drasticamente quando vene impedita la socialità.

Adolescenti e identità virtuale

A causa di lockdown e restrizioni la vita per i nostri ragazzi in questi anni è stata piuttosto complicata sul fronte relazionale, che hanno dovuto gestire principalmente in modalità virtuale e a distanza. Sono saltati elementi come l’abitudine all’interazione in presenza, a scuola e nel tempo libero, l’identificazione e il riconoscimento con il gruppo di pari, in un’età in cui tipicamente si passa dal “contenitore” famiglia al gruppo di coetanei. Con le restrizioni legate alla pandemia sono completamente saltate anche le tradizionali celebrazioni per i riti di passaggio: la festa per il diciottesimo, per il diploma di maturità. Duplicare o coltivare queste cose nel mondo virtuale non è esattamente la stessa cosa. Anzi! Spesso quella che è stata “coltivata”, è appunto un’identità virtuale che è però andata a scapito di quella individuale. La prima ha soffocato la seconda. L’identità virtuale non è soltanto effimera, ma anche molto rischiosa. E’ irraggiungibile proprio per il suo essere costruita “a puntino”. Una sorta di avatar difficile da duplicare nella vita reale. E così l’identità reale degli adolescenti si è fatta da parte, sempre più fragile e insicura.

L’impatto delle vicende internazionali

Le vicende internazionale e la crisi economica hanno fatto il resto. L’incertezza per il futuro preoccupa molti ragazzi. Sempre più spesso si assiste ad un blocco negli studi. Quest’ultimo spesso è legato alla paura di ”diventare grandi”, di assumersi responsabilità senza sentire di avere le giuste qualità per farlo. Per questo apatia, rassegnazione, isolamento e ansia sono dilaganti tra i ragazzi. Anche le relazioni ne hanno risentito.

E i bambini?

I bambini si sono dimostrati più resilienti.

Cosa fare per aiutare i giovani?

Se i sintomi vengono trattati per tempo e non “trascinati”, le ripercussioni si possono attenuare, perfino azzerare.

Purtroppo, in Italia, in molti contesti nel sistema sanitario nazionale, manca ancora l’integrazione degli psicologi. Per molte famiglie non è semplice o possibile ricorrere al privato. Il bonus psicologo ha permesso a molte di esse di farlo. Speriamo che iniziative di questo tipo aumentino, vista la vastità della richiesta e dell’emergenza psicologica nella quale ci troviamo.

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Dr.ssa Cinzia Frontoni

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