ADOLESCENTI: IL DIALOGO POSSIBILE

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Spesso quando si fanno delle domande agli adolescenti si ottengono risposte secche del tipo :

Che cos’hai? Niente sto bene Com’è andata a scuola? Bene, come sempre Ma è possibile che non succeda mai niente? Cosa vuoi che ti dica Che ci trovi di bello? Mi piace Perché lo fai? Mi piace o boh dipende dalla voglia che hanno di rispondere Perché non mi racconti mai niente? Non ho niente da dirti Dipende dalle domande si potranno ottenere anche mugugni o risposte monosillabi tipo mmh o eh oppure direttamente il silenzio.

Sfatiamo uno stereotipo: gli adolescenti hanno voglia di parlare e non il contrario

Non significa che dentro la loro testa non ci sia un processo di pensiero in corso, significa che non hanno voglia di rispondere, che non è il momento giusto, che non vogliono dire quello che gli passa per la testa. Se stanno attaccati al telefono e sono immersi in una conversazione è probabile che non vi stiano neanche ascoltando, se stanno fantasticando nel loro fantastico mondo sentono vociferare, voi credete vi abbiamo ascoltato, ma la risposta è no e ve ne accorgerete che faranno il contrario di quello che gli avete detto.

Il silenzio è comunque una comunicazione, vuole dire che quella modalità non va bene, che invece di incalzarli e arrabbiarsi bisogna cambiare musica e trovare un’altra strada, magari evitando di dare una attenzione primaria alla scuola, ossia far scalare la domanda sulle interrogazioni al secondo posto e far vedere che vi interessa più di loro che dei voti. Questa è la lamentela che riportano maggiormente i ragazzi nei confronti dei genitori, “gli interessa solo della scuola” “basta che vado bene a scuola, poi del resto….”.

ADOLESCENTI: IL DIALOGO POSSIBILE

Non fate arrivare questo ai vostri figli , fategli arrivare che cercate di capire il loro mondo, che apprezzate anche le forme di comunicazione monosillabiche e che siete felici della loro presenza anche se stanno incastrati nel loro mondo digitale. Cercate di farvi vedere curiosi di quello che fanno, gli può far piacere coinvolgervi se però non vi lamentate sempre e non criticate tutto quello che fanno.

Non sarà subito facile perché gli adolescenti mettono alla prova: vogliono testare che il genitore sia veramente interessato a loro e soprattutto che possano fidarsi di lui senza incorrere nel rischio che l’adulto possa utilizzare le informazioni ricevute per punirlo o controllarlo. Cercate di non fare confronti con la vostra adolescenza: sarà più facile valorizzare l’individualità di vostro figlio. Prima di parlare documentatevi, prima di dire cercate di capire le conseguenze delle vostre parole. Se perdono la fiducia si chiudono e non costruiranno mai un dialogo con voi, rimarranno chiusi e le risposte saranno sempre standard.

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Dr.ssa Cinzia Frontoni

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