Definizione
La disfunzione erettile (DE) è definita come una persistente o ricorrente incapacità dell’uomo di raggiungere o mantenere un’erezione sufficiente a garantire il rapporto sessuale. Il disturbo deve persistere da almeno 3 mesi, o meno nelle forme secondarie a cause note (traumi, chirurgia, ecc…). Non va confusa con altri disturbi sessuologici maschili, come l’anorgasmia o l’eiaculazione precoce, e non equivale nemmeno a un calo del desiderio sessuale. E’ pur vero,però, che, successivamente alla comparsa della disfunzione erettile, può comparire un calo del desiderio legato alla volontà di evitare il rapporto o alla paura del fallimento. In tal caso il calo del desiderio va letto come una strategia più o meno inconscia di sottrarsi alla situazione problematica.
Epidemiologia della disfunzione sessuale psicogena
La prevalenza della DE tende ad aumentare con l’età, in particolare sopra i 65 anni. Anche se l’incidenza aumenta notevolmente al crescere dell’età, il numero di uomini giovani che ne soffrono non è trascurabile In Italia le prevalenze, stratificate per età risultano le seguenti:
- < 49 anni: 5%
- 50-59 anni: 16%
- 60-69 anni: 27%
- > 70 anni: 48%
I principali fattori di rischio per lo sviluppo della DE sono:
- fumo di sigaretta
- ipogonadismi primitivi e secondari
- diabete mellito
- patologie cardiovascolari, ipertensione arteriosa
- polineuropatie, M. di Parkinson, sclerosi multipla,
- sclerodermia, BPCO
- M. di Peyronie
- chirurgia pelvica, traumi spinali, radioterapia
- farmaci (benzodiazepine, diuretici, antistaminici anti H2, anticolinergici),
- abuso di sostanze (alcool, marijuana, codeina, meperidina, metadone, eroina)
Classificazione
Occasionalmente l’erezione può mancare per i più svariati e banali motivi: queste situazioni non vanno classificate come disfunzione erettile se sono sporadiche o isolate. La stanchezza, l’uso di alcolici, l’assunzione di farmaci, situazioni di coppia conflittuali, umore depresso possono contribuire alla comparsa di episodi di disfunzione erettile. Nel caso in cui la disfunzione sia invece prolungata nel tempo si tratta di un vero e proprio disturbo sessuale. La disfunzione erettile può essere:
1) Organica. in tal caso vanno fatti tutta una serie di controlli medici ed esami per valutare l’origine del disturbo.
2) Psicogena. La DE psicogena comprende due princiali sottotipi:
- generalizzata
- situazionale
La disfunzione erettile psicogena
Se l’erezione si manifesta senza difficoltà in situazioni diverse dal rapporto sessuale, ad esempio nell’autoerotismo o al risveglio mattutino, l’uomo o il ragazzo devono rassicurarsi sul fatto che non sussiste un problema organico. Nelle situazioni in cui la disfunzione compare solo in occasione del rapporto sessuale completo con un’altra persona, molto probabilmente ci troviamo di fronte ad una causa psicogena. Tale causa va comunque indagata e superata se si vuole eliminare il problema. In questi casi la terapia d’elezione è la Terapia Mansionale Integrata. E’ la migliore sia in termini di risultati, sia in termini di costi e durata. Se la si vuole intraprendere va contattato un sessuologo.
L’uomo che soffre di disfunzione erettile psicosogenasi trova in una condizione in cui per qualche motivo non riesce a lasciarsi andare nel rapporto, abbandonando difese, giudizi e paure.
Spesso lo standard di virilità e infallibilità proposto sui social o in generale nella società, può essere difficile da sostenere. Anche la pornografia pone aspettative e modelli irrealistici rispetto alla “prestazione” sessuale, soprattutto per i giovani.
Esistono altri fattori emotivi che possono influire negativamente sull’erezione: ad esempio stress, stanchezza e ansia, magari dovuti a problematiche lavorative e/o relazionali. Anche passati episodi di disfunzione erettile possono contribuire al consolidamento del disturbo. Alcuni uomini reagiscono con ansia, panico e paura di fronte a degli episodi di disfunzione erettile seppur sporadiche. le interpretano come l’insorgere di una problematica fisica, come segnale di vecchiaia o come elemento che destabilizza la volontà di controllare il proprio corpo. Tale interpretazione porta al conseguente stato ansioso e alla paura di un nuovo fallimento. Si instaura così un circolo vizioso disfunzionale: la convinzione e la paura di fallire nel rapporto portano in effetti alla disfunzione erettile psicogena. E’ una sorta di profezia che si autoavvera.
E le donne? Cosa pensano?
Le compagne degli uomini che hanno un problema di disfunzione erettile spesso si sentono in colpa perché hanno l‘idea di non riuscire più a stimolare il proprio uomo. Altre, al contrario, pensano che la disfunzione sia dovuta allo scarso coinvolgimento sentimentale o alla perdita di interesse sessuale nei loro confronti. In realtà sono falsi stereotipi e paure spesso infondate. Molti uomini hanno difficoltà di erezione proprio quando vivono un intenso coinvolgimento affettivo, perché più preoccupati del giudizio della compagna e della possibilità di perdere il legame affettivo. Maggiore è l’investimento affettivo, maggiore può diventare il timore di non soddisfare l’altro, di non essere adeguati, di deluderlo.
Un confronto con un sessuologo aiuta velocemente a dissipare queste convinzioni disfunzionali che inquinano il rapporto e spesso portano ad aspri confronti oltre che a sensi di colpa ingombranti.