“Sessualità fluida” è un concetto descritto dalla psicologa Lisa Diamond, la quale intende con queste parole definire la condizione per cui un individuo è “flessibile dal punto di vista della sua sessualità” ossia può essere attratto sia da individui dello stesso genere sia da individui del genere opposto.
Orientamento sessuale, identità e fluidità
La fluidità sessuale NON definisce l’orientamento sessuale permanente ma potrebbe definire l’orientamento sessuale di breve termine o di lungo termine. Le persone non sono, ad esempio, etero, gay o “fluide”. La fluidità sessuale è una caratteristica trasversale e comune a tutti gli esseri umani, mentre l’orientamento è una componente che definisce la nostra identità, che è tendenzialmente stabile nel tempo ma non immutabile. Se ci capitasse di sperimentare la fluidità è proprio in quel caso che percepiremmo un cambiamento nel nostro orientamento, anche se magari sarebbe transitorio.
Per fluidità sessuale si intende quindi la capacità che tutti abbiamo, in quanto esseri umani sessuati, di provare attrazione per nessuno o tutti i generi, a prescindere da quale sia l’orientamento sessuale in cui ci riconosciamo.
La fluidità sessuale, poi, non è la fluidità di genere. La fluidità di genere indica una persona che non si identifica in modo univoco né col maschile né col femminile e che si muove, spazia, abbraccia i diversi generi, senza polarizzarsi. Le persone che si identificano in questa identità di genere vengono definite gender fluid.
In sostanza, dal punto di vista scientifico, la fluidità è una caratteristica della sessualità umana in quanto tale. Non è detto però che tutti ne facciano esperienza: qualcuno potrà sperimentarla e concretizzarla, mentre qualcun altro non la vivrà mai.
Quando si verifica questa scoperta negli individui?
Tra i ragazzi il fenomeno della fluidità e flessibilità è molto più diffuso che tra gli adulti. L’adolescenza è il periodo della curiosità e della sperimentazione per eccellenza. I ragazzi esplorano se stessi e gli altri e, nel farlo, spesso e volentieri, sono molto fluidi e non solo dal punto di vista sessuale.
Ciò vuol dire che potrebbero cambiare gusti repentinamente e in maniera del tutto radicale.
La sessualità è uno degli ambiti in cui ragazzi e ragazze sperimentano più modi di essere alla ricerca della propria identità. Potrebbero sperimentare storie con altri coetanei dello stesso sesso e poi magari scoprire che gli piace davvero o che non gli piace per niente.
La società di oggi ha contribuito ad aumentare questa tendenza?
La fluidità sessuale è sempre esistita, solo che ora, chi non desidera incasellarsi in “maschio o femmina” ha più libertà di espressione, più solidarietà e comprensione da parte della società.
E’ ovvio che ogni individuo è influenzato dalla società in cui vive e che quindi, essendo circondati da tantissime persone sessualmente fluide potrebbe scatenarsi la voglia di provare, indagare, curiosare forse anche più del dovuto.
Ben venga che i ragazzi indaghino. I ragazzi potrebbero avere delle fasi, ma la natura ci ha fatti con determinate caratteristiche ed è importante che ognuno rispetti la sua natura. Se un figlio sarà etero, bisex o omosessuale lo decide la natura e non noi genitori, né la società, né gli amici, né i ragazzi stessi.
Il compito importante della famiglia e della società è lasciare liberi i ragazzi di essere e diventare chi desiderano e di incoraggiarli a togliersi sempre la maschera per mostrare chi sono.
Come dovrebbe reagire un genitore di fronte alla fluidità di suo figlio/sua figlia adolescente?
La parola d’ordine quando si parla di fluidità è libertà.
Quindi l’unica azione da fare è “non etichettare”. Mettere etichette permanenti sui ragazzi è l’errore più grosso che un genitore possa fare! Le etichette imprigionano, soffocano, provocano dolore e rabbia. E spesso, nel caso degli adolescenti, portano a sentirsi sbagliati e a cercare soluzioni in modo impulsivo e inappropriato. Le etichette, quindi, possono spingere i ragazzi verso atteggiamenti errati e possono portare a depressione e ansia.
Comportamenti da evitare
- Sgridare i propri figli e farli vergognare. Sgridare per cosa? Perché sentono qualcosa dentro di loro e cercano di tirarlo fuori? Vorremmo forse consigliargli di REPRIMERE se stessi?
- Iniziare ad essere paranoici e ad allontanarli da tutti gli amici attuali, togliere il cellulare, intensificare i controlli. Questo atteggiamento li farebbe sentire dei “criminali” delle persone che si sono sporcate di qualche peccato e che per questo debbano essere punite! Sapete cosa scatenerà in loro questo atteggiamento? Che loro inizieranno esattamente a comportarsi come “criminali” a fare cose davvero punibili e a ribellarsi così.
- Essere “falsi amici” e poi proporgli continuamente di curarsi, di fare dei percorsi dallo psicologo. Di tornare spesso sull’argomento in maniera pacifica ma sottolineando “i pro di avere un’identità sessuale definita” Questo atteggiamento scatenerà in loro la sensazione di NON potersi fidare di voi, di avere esattamente dei genitori “falsi” che dicono di voler bene ma che poi in verità non lo dimostrano perché BENE=ACCETTAZIONE.
Cosa fare?
E’ normale a questa età desiderare di esplorare se stessi e gli altri per capire e individuare la propria identità. Questo genera a volte un po’ di confusione e a volte fa sentire gli adolescenti sbagliati.
Un genitore potrebbe aiutare il figlio a riflettere sul fatto che l’unico errore è sottomettersi al giudizio degli altri, non pensare con la propria testa e forzarsi ad essere qualcuno che non si è. Dovrebbe aiutarlo a sentirsi libero di sperimentare e cambiare: la confusione è parte del processo di crescita e non significa che si stia sbagliando. E se si incorre in atteggiamenti sbagliati o pericolosi è importante farli riflettere sul cosa li ha portati a “superare il limite”.
Vedi anche:
- GENDER FLUID: LE SFACCETTATURE E I RIFLESSI DELL’IDENTITA’ FLUIDA
- ADOLESCENTI OGGI: E’ ALLARME. ANSIA E DEPRESSIONE IN AUMENTO!
- SOS ADOLESCENZA: LE COORDINATE PER CREARE UN DIALOGO
- L’IDENTITA’ SESSUALE