ADOLESCENTI E SESSUALITA’: LA RICERCA DI UN DIALOGO

SESSUALITA’ IN ADOLESCENZA: come ricercare un dialogo? Che tipo di dialogo avere? Quando mi trovo ad incontrare gli adolescenti a scuola o nel mio studio cerco di parlare un pò di tutto perchè loro sono affamati di confronto ma soprattutto di ascolto e riconoscimento. Parliamo di amore, sessualità e contraccezione, cambiamenti fisici. Si discute anche di scuola, di amici, del rapporto coi genitori perché questo apre alla confidenza e rassicura i ragazzi che a volte sono restii a fidarsi dell’adulto.

Per quel che riguarda la sessualità, cerco di far parlare gli adolescenti dell’amore nei confronti dell’altro ma anche nei loro riguardi. Cerco di farli esprimere sull’amore per capire che tipo di relazione di coppia hanno o si aspettano di instaurare, che tipo di rispetto ottengono e danno al proprio partner, che sogni hanno sull’amore o sulla loro vita, se hanno ricevuto già delle delusioni.

Da questi argomenti a volte il dialogo spazia anche su altri campi come quello dei comportamenti pericolosi: ci si confronta su argomenti quali l’uso di droghe, la promiscuità sessuale, comportamenti autolesionistici o disturbi del comportamento alimentare. E’ un modo per capire cosa pensano, fare prevenzione ma soprattutto se rientrano in queste casistiche. La cosa che più mi preme nel confronto con i ragazzi è quella di accertare che i ragazzi stiano facendo il suo regolare/confuso/difficile percorso adolescenziale all’interno di una certa “normalità” basata soprattutto, per me, sul rispetto di se stessi e degli altri.

La sessualità adolescenziale risente appieno della distanza tra la parte emotiva e quella razionale

Nel dialogo con l’adolescente la parte emotiva domina su tutto: è inutile approcciarlo con spiegazioni razionali e informazioni. L’adolescente è permeato dall’emotività, dalla suggestione, dalla confusione che agitano il suo animo e rendono difficile la comprensione di informazioni razionali che quindi spesso vengono scartate. Il livello razionale viene improvvisamente sopraffatto da quello emozionale e non permettesse un’ esatta valutazione delle informazioni apprese. Se si vuole arrivare al cuore dell’adolescente bisogna immergersi nelle emozioni e parlare col cuore e del cuore. La sessualità adolescenziale risente appieno di questa distanza tra la parte emotiva e quella razionale.

Gli adolescenti a volte mi raccontano il loro primo rapporto sessuale senza grandi emozioni, senza domande; come fosse una cosa scontata e un po’ distante da loro. Con più passione mi raccontano le liti con gli amici, le dinamiche del loro gruppo, i tradimenti, le problematiche a scuola o con la famiglia. Il sesso sembra essere una cosa che si fa ma che ha ancora (a quell’età) una debole componente emotiva e di consapevolezza. Non parlano di piacere, di intimità, di amore: come se il sesso fosse per loro una specie di ginnastica più o meno piacevole ma staccata da sé stesse e dalle cose importanti della loro vita.

Il sesso invade le giovani vite degli adolescenti diventando una cosa essenziale e scontata

C’è sicuramente un abuso della sessualità nella nostra società: se ne parla troppo, se ne vede troppa, dalla pubblicità alla televisione, alla musica. Il sesso invade le giovani vite degli adolescenti diventando una cosa essenziale e scontata come la coca cola, il motorino, gli SMS. Non è più tanto una scelta consapevole, un domandarsi quale sia il momento giusto, un rimandare in attesa del compagno ideale. La sessualità, in particolare negli adolescenti, è spesso scontata, non matura, non consapevole; un “tutto e subito” che non lascia spazio alla lentezza dei tempi giusti, e alla difficoltà di crescere dell’anima, dell’intimità, della relazione. Come se la sessualità entrasse in un binario separato e andasse avanti da sola, mentre la vera crescita emotiva e relazionale potesse intanto avvenire su altri piani della vita.

Una volta, quando era vista come peccato, la sessualità poteva creare traumi e blocchi. Ora forse il pericolo è più sottile, più difficile da definire, più soffuso. Un pericolo che è legato alla banalizzazione del corpo e dei corpi, alla semplificazione eccessiva e superficiale quindi, spesso, alla noia. E da qui può nascere il rischio della ricerca dell’eccesso per compensare. Negli adolescenti di oggi si mescolano una grande immaturità e una smisurata voglia di essere grandi, con tanta confusione, sgomento, emotività. Una voglia di fare in fretta. Ma è comunque una fase verso un’evoluzione di crescita. Solitamente verso 20 anni si recupera una certa consapevolezza: la parte emotiva e quella razionale diventano meno distanti. Questo scollamento iniziale fra sesso e vita affettiva viene poi a risolversi. Inizia una crescita più integrata di corpo e anima e cuore, una ricerca di equilibrio e di armonia che durerà tutta la vita.

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Dr.ssa Cinzia Frontoni

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