STIAMO IN ASCOLTO DELLE RABBIE DEI BAMBINI

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La rabbia dei bambini-600x399

Quando lavoro con dei genitori che chiedono una consulenza sulla rabbia del proprio bambino, il mio compito è proprio quello di capire quale percezione hanno di quel comportamento, qual è la loro capacità di tenere di fronte alla rabbia, che tipo di reazioni scatena, e via dicendo, tutto ciò al fine di aiutarli a dare una lettura differente di quel comportamento.

Molto spesso ciò che viene etichettato come rabbia non lo è!!!

La rabbia è spesso un COMPORTAMENTO ADATTIVO o ESPLORATIVO.
Ad esempio la rabbia che un bambino manifesta attorno ai due anni, e per tutto il secondo anno di vita, è frutto del tentativo del bambino di differenziarsi dalle figure significative. E’ a quell’età che il bambino percepisce di essere una persona differente dai genitori; in precedenza si riteneva un loro prolungamento.

L’opposizione, in questa fascia di età, è dunque una tappa importante per la salute psichica del bambino perché per crescere deve differenziarsi dai genitori. La rabbia è semplicemente il canale “primitivo” che il bambino utilizza per comunicare questo passaggio.
In altri momenti del ciclo di vita la rabbia può assumere significati differenti da quello appena descritto: è importante stare in ascolto delle rabbie dei bambine per capire, di volta in volta, ciò che il bambino ci sta comunicando.

STIAMO IN ASCOLTO DELLE RABBIE DEI BAMBINI.

Quando ci troviamo di fronte a bambini oppositivi o che mostrano atteggiamenti aggressivi occorre porsi diverse domande.

Ad esempio quando hanno iniziato a mostrarli, in che occasioni lo fanno, a chi sono rivolti quegli atteggiamenti, con che frequenza accadono, se sono congrui allo stadio di sviluppo ecc……

Le risposte a tali domande possono fornirci una guida e farci capire il perché i bambini stiano mettendo in atto determinati comportamenti. Ci aiutano anche a distinguere tra semplici capricci e forme di disagio.

Può darsi ad esempio che alcuni bambini sentano la difficoltà di una mamma di stare spesso da sola, che ne risentano anche loro o che cerchino di distrarla dalla sua solitudine catturando l’attenzione con comportamenti oppositivi, o che stiano cercando di richiamare l’attenzione del papà, o di fargli arrivare il messaggio che c’è bisogno di una sua maggiore presenza.
Ci sono bambini che vivono in famiglie in cui mostrare opposizione non è accettabile. I genitori a volte trasmettono a questi bambini che sono stati feriti dalla loro rabbia. In questi casi il bambino non esprime più la rabbia in maniera diretta, ma la dirotta su altre vie che possono tramutarsi in sintomi (ES: disturbi alimentari, regressioni, tic, balbuzie, comportamenti ossessivi, ecc…) .

Il lavoro sulla comprensione e sulla traduzione delle rabbie dei bambini è quindi fondamentale sia a capire il loro linguaggio, sia a prevenire problematiche maggiori.
Mi raccomando STIAMO IN ASCOLTO DELLE RABBIE DEI BAMBINI!

Vedi anche:

Dr.ssa Cinzia Frontoni

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