Nella creazione di una coppia, così come nello sviluppo di una crisi di coppia, giocano diversi fattori, molti dei quali sono sicuramente inconsci e imprevedibili.
Spesso ci si innamora di qualcuno che non avremmo mai immaginato nei nostri sogni. Ci attraggono atteggiamenti o caratteri e non sappiamo darci una spiegazione.
In questi ultimi anni, il concetto di unione si è modificato nel tempo,
I matrimoni dei nostri nonni non esistono più e sono costantemente guardati con sospetto. Nella nostra società infatti, le unioni, a volte assumono le sembianze di artefatti, di semplici convivenze tra due persone che, in fondo, non si conoscono realmente. Spesso queste persone hanno optato per la convivenza semplicemente per sfuggire ai dettami delle famiglie di origine o comunque senza un’attenta riflessione sul progetto comune. Si è passati da un polo all’altro rispetto alla realtà vissuta dai nostri nonni.
In realtà però il principio su cui si creano le coppie è sempre lo stesso e dev’essere il desiderio di entrambi di creare un legame, un’unione che dovrebbe essere per sempre.
Qual’è il problema delle coppie di oggi?
Al giorno d’oggi molte persone vivono questa realtà come limitante e troppo vincolante. Non si rendendono conto che una buona coppia può diventare arricchente e profonda soprattutto per il singolo. La stabilità viene confusa con la noia: non viene valorizzata e ricercata, semmai considerata una catena che blocca l’individualità, che oggi è sempre più vista come il “bene supremo”, a scapito della coppia.
Molto spesso troviamo matrimoni o convivenze in cui manca completamente l’investimento reciproco con l’altro; questo rende ciascun membro sostanzialmente solo e crea le condizioni per una crisi di coppia.
L’individualità
In questi casi i tradimenti sono in agguato: l’idea di avere un legame privilegiato con qualcuno non esiste e quindi viene a mancare la cura e il rispetto per l’altro. Non si cerca più di proteggere ciò che si è costruito insieme. Appena compaiono i problemi, la spinta a tutelare la propria individualità e la sempre più crescente difficoltà di reggere la frustrazione, portano le persone a lasciare quel legame per cercarne un altro.
Una precisazione va fatta anche per quelle coppie che decidono di stare insieme per interessi economici, sociali o emotivi; anche in questo caso la coppia in realtà non esiste. L’altro è vissuto come qualcuno che possiede qualcosa, finanziariamente, socialmente o come persona di successo e lo stare insieme è finalizzato solo ad avere qualcosa di utile; concetto ben lontano da un’unione di coppia duratura.
Le attuali tipologie familiari scaturiscono dalle trasformazioni di precedenti forme relazionali
Molte delle attuali tipologie familiari scaturiscono dalle trasformazioni di precedenti forme relazionali. Queste trasformazioni danno vita e impulso ad altre configurazioni ove gli elementi distintivi sono legati alla discontinuità, alla disgiunzione di funzioni fino ad oggi ritenute intrinseche l’una all’altra (genitorialità e coniugalità).
Nelle terapie di coppia che svolgo nel mio Studio, molto spesso mi trovo a sfatare miti o pregiudizi. Cerco di capire insieme che fattori hanno fatto innamorare e hanno permesso di creare un legame. Infine indago se si è riluttanti ad investire nell’altro per ragioni da ricercare nel passato. Spesso la crisi di coppia viene da lontano: da rapporti che nell’infanzia hanno in qualche modo contribuito a ledere parti di noi stessi, portando alla chiusura emotiva o ad investire in rapporti disequilibrati. La relazione con le figure di attaccamento ha un’influenza potentissima nello sviluppo delle aspettative e dei comportamenti che, successivamente, ci portiamo nella relazione di coppia.
Aspettative troppo elevate
Ecco allora che la coppia di oggi si incontra sulla base di aspettative molto più alte di quelle che caratterizzavano le coppie nel passato. Paradossalmente, è proprio l’aver posto l’amore a fondamento del matrimonio moderno e contemporaneo uno dei fattori che hanno reso più fragile di un tempo l’unione coniugale e contribuito ad aumentare le crisi di coppia. La ricerca dell’amore romantico ha soppiantato la ricerca di un progetto comune nel quale vengono integrate anche le difficoltà. In passato le criticità erano considerate caratterizazioni della STORIA della coppia, erano gli elementi che la contraddistinguevano l’una dall’altra, aspetti che offrivano, via via, obiettivi di cambiamento da conquistare assieme. Oggi, invece, le difficoltà sono subito individuate come elementi fastidiosi indici del malfunzionamento della coppia e quindi come motivi plausibili della chiusura del legame.
Fragilità del legame
La recente letteratura internazionale, pone l’accento su alcuni concetti fulcro che sembrano caratterizzare il legame di coppia oggi, ove aspetti contraddittori, e a volte paradossali, sembrano prevalere. Le parole chiave possono essere individuate nella fragilità del legame stesso, nel paradosso della vicinanza/distanza sia dalle famiglie d’origine che tra i membri stessi delle famiglie nucleari, nell’incongruenza tra la ricerca di una genitorialità “a tutti i costi” e la scelta di non avere figli.
L’individualità e il matrimonio tutto-niente
Nella storia occidentale l’obiettivo del matrimonio è passato attraverso tre fasi, inerenti il facilitare la vita dei partner dal punto di vista:
- economico e politico/sociale
- dell’intimità e dei bisogni sessuali
- dell’autonomia e della crescita personale
Questi cambiamenti abbiano portato due fondamentali conseguenze sulla vita di coppia: una negativa e una positiva. Quella negativa è che, essendo aumentate le aspettative nei confronti del matrimonio, è aumentata anche l’insoddisfazione che ne può derivare. Il numero di divorzi è quindi cresciuto significativamente. Quella positiva è che i matrimoni in cui queste aspettative vengono soddisfatte sono molto più appaganti rispetto al passato.
Il risultato è il “matrimonio tutto-o-niente” : o la coppia funziona e funziona bene perché è di aiuto la realizzazione personale e quindi alla felicità dei due partner, oppure fallisce miseramente.