DENTRO E FUORI LA COMFORT ZONE !

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COME ACCETTARE LE PROPRIE INSICUREZZE E IMPARARE A SUPERARE I PROPRI LIMITI: DENTRO E FUORI LA COMFORT ZONE ! 

Se vogliamo apprendere, migliorare, e raggiungere degli obiettivi, dobbiamo necessariamente spingerci fuori dalla comfort zone cioè fuori dai nostri abituali confini e sopportare il disagio che ne consegue. Se invece stiamo sempre lì nel nostro, a fare le cose che ci riescono meglio, magari ci sentiamo sempre rilassati e a nostro agio, ma poi il rischio è di non fare passi avanti.

Ora la domanda è: perché una persona dovrebbe desiderare di uscire dalla sua zona di comfort?

Non stiamo forse bene facendo cose che ci mettono a nostro agio, senza stress, senza fretta, senza paura? Da un certo punto di vista senza dubbio si. Abbiamo bisogno di essere in quella zona per poterci rilassare e sentirci protetti e al sicuro.

Il problema però è che mantenersi sempre entro i confini della nostra zona di comfort non è molto salutare se cominciamo a ragionare in termini di prestazioni, produttività e obiettivi da raggiungere. Se restiamo lì le nostre prestazioni saranno piatte. Nella comfort zone non c’è curva di apprendimento, non c’è miglioramento. Spingersi oltre l’ambito in cui ci sentiamo sicuri e a nostro agio comporta sempre affrontare un po’ di fatica, insicurezza, stress. Lo stress però può anche produrre risultati positivi perché sotto stress siamo particolarmente vigili e attenti. Questa è la zona ottimale di apprendimento, quella in cui siamo capaci di imparare cose nuove, di migliorare, di superare i nostri limiti. Lo stress in questo caso è funzionale a rendere ottimali le nostre prestazioni. 

Però se lo stress e il disagio superano il livello ottimale allora la situazione si ribalta: troppa insicurezza, troppa ansia portano a una situazione di panico in cui non si può più funzionare bene. Se l’ansia e la paura prendono il sopravvento, le nostre prestazioni calano. Sperimentiamo confusione, difficoltà di concentrazione, andiamo nel pallone.


È allora importante capire di volta in volta dove sta il limite oltre il quale andiamo inutilmente nel pallone e fare un passo indietro se siamo andati troppo oltre. Nell’uscire dalla comfort zone occorre quindi procedere piano piano, per step successivi ma anche progressivi. Quello che oggi ci mette a disagio, ci fa sentire insicuri e sotto stress, domani potrà farci sentire assolutamente tranquilli e padroni della situazione. Per arrivarci però dobbiamo avere abbandonato la nostra comfort zone e accettare il disagio che questo comporta. Dobbiamo stare scomodi, fare fatica, sperimentare un po’ di insicurezza e di ansia per potere passare al livello successivo. Se siamo disposti ad accettare il disagio e ci collochiamo all’interno della zona ottimale di apprendimento ci troveremo a migliorare le nostre capacità.

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Dr.ssa Cinzia Frontoni

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