ESSERE GENITORI AI TEMPI DEL CORONAVIRUS

Difficoltà, emozioni e strategie: piccolo vademecum per genitori

genitori ai tempi del coronavirus 1800x1014
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Stiamo attraversando tempi difficili, dove a ciascuno di noi è richiesto di rinunciare alle proprie abitudini, di vivere in spazi circoscritti e spesso ristretti, di reggere una crisi globale che incide a livello psicologico e economico. In questa nuova realtà i pensieri e le emozioni che invadono ciascuno di noi spesso sono difficili da contenere e capire. Riemergono antiche paure sopite o ne compaiono di nuove rispetto al futuro e a quel piccolo mondo che ciascuno di noi faticosamente aveva creato attorno a sé. La mancanza di controllo riguardo a ciò che sta accadendo e accadrà è una morsa che stringe alla gola. In questo clima sta emergendo una realtà di cui pochi parlano, ma che è presente in moltissime case e che, per alcuni, sta diventando un elemento di crisi notevole. Mi riferisco alla difficoltà di molti genitori di gestire le dinamiche con i propri figli ai tempi del coronavirus. La convivenza forzata sta mettendo a dura prova la pazienza e la psiche di molti genitori che non riescono più ad avere uno spazio per sé, fisico e mentale.

Oltre a questo emerge la preoccupazione di molti genitori riguardo alla gestione del tempo: spesso sono in difficoltà perché non sanno come aiutare i figli a gestire i nuovi spazi e le emozioni del momento. Molti genitori sono preoccupati perché temono che la nuova routine contribuisca ad infrangere insegnamenti e valori trasmessi e costruiti con tanta fatica. Emerge anche il timore rispetto alle emozioni che molti figli stanno provando e alle quali sembra difficile trovare un contenimento o una risposta adeguata.

La crisi genitoriale: una realtà sommersa

Le trasmissioni televisive e i diversi vademecum che in questi giorni girano per i social invitano ad utilizzare questo tempo di reclusione forzata per curare i propri interessi. Invitano alla lettura, al riposo, alla meditazione, al dialogo e così via. Tutte cose in effetti importanti e arricchenti. Ma come fanno i genitori a permettersi una qualsiasi di queste cose con le restrizioni legate al coronavirus soprattutto se a casa ha bambini piccoli? E se ancor peggio sta lavorando da remoto?

Molti genitori in questo periodo si sentono braccati e soffocati. La giornata sembra non terminare mai. I bambini, un pò perché lo sono di indole, un pò perché stanno risentendo di questo momento difficile, richiedono un’attenzione continua. Più che in passato hanno bisogno di vicinanza e attenzione. Molti genitori si stanno impegnando anche a livello didattico: cercano in qualche modo di supplire alla chiusura delle scuole. Questa nuova dimensione relazionale sta rompendo diverse regole e confini generando sconforto, confusione e tensione. Il nervosismo collettivo è spesso fonte di incomprensioni ripetute e liti.

I genitori si sentono stretti in una morsa. La tentazione di far stazionare i bambini di fronte alla televisione o ai videogiochi è tanta. Sembra essere l’unica soluzione per sopravvivere, per crearsi uno spazio nel quale ricrearsi e fare una pausa da un lavoro, quello genitoriale,che ora più che mai, sembra non avere pause.

Cosa fare in questo contesto? Come risolvere questo il circolo vizioso vicinanza/tensione?

Vademecum di sopravvivenza per genitori ai tempi del coronavirus

Anche in questo periodo complesso è possibile adottare piccole strategie per salvaguardare la salute psichica e le relazioni familiari.

1) Alleiamoci col coniuge

La prima cosa importante da mettere in atto è strutturare un’alleanza col proprio coniuge. Chiedere al coniuge di diventare un’alleato nel garantire e creare uno spazio personale per ciascun membro della coppia. Definire cioè degli orari e degli spazi fisici che permettano a ciascuno di staccare e poter mettere in pratica quegli utili consigli che gli psicologi stanno scrivendo sui social o ripetendo in televisione. Se si diventa complici è possibile, attraverso una strutturazione strategica degli spazi e dei tempi, garantire a ciascun genitore un tempo per poter riposare, leggere, riprender hobby personali o qualsivoglia attività “purificante” per il cervello e la psiche. Questa strategia tra l’altro permette anche di rafforzare il rapporto di coppia: l’altro diventa più che mai un alleato, una spalla a cui poggiarsi.

2) Scandiamo i diversi momenti della giornata

Provare a strutturare le giornata dei propri figli come avveniva a scuola. Dividerla in momenti delineati e differenziati. Gioco, igiene personale, attività scolastica, relax e pasti. Lo spazio del gioco può essere ulteriormente suddiviso in gioco autonomo e gioco con la famiglia. Scandire le attività aiuta i figli a non perdere il contatto con le loro abitudini precedenti. Anche la scuola suddivideva i tempi e le cose da fare. Scandire il tempo attraverso una routine permette anche ai genitori di avere una pausa. Se il bambino entra in questa routine, il suo spazio di gioco autonomo e relax diventa un prezioso spazio personale per il genitore. Inoltre, in questo modo, si evita l’abuso della televisione o dei videogiochi, fortemente dannoso per la salute mentale e la crescita psicoaffettiva del bambino. Un abuso di tali mezzi potrebbe infatti comportare una regressione intellettiva, una passività psicofisica e un appiattimento emotivo notevoli. Non trascurate anche momenti programmati di tempo libero e approfittate per coinvolgere i ragazzi in qualche mansione in casa: ciascuno può fare la sua piccola parte per stare tutti bene insieme!“

3) Restiamo connessi con altre famiglie

Fare videochiamate con altre famiglie, con le famiglie degli amici dei vostri figli. Aiuta a non perdere il legame e a confrontarsi con i “metodi di sopravvivenza” applicati dagli altri genitori in questo periodo in cui il coronavirus ha stravolto ciascuno di noi. Molti bambini soffrono la mancanza dei loro amici, dei giochi fatti assieme. La videochiamata aiuta ad accorciare la distanza. In videochiamata si possono anche fare dei giochi collettivi: indovinelli, mimi, battaglia navale, e così via. E’ un modo di strutturare un’alleanza tra genitori. Insieme il tempo trascorre più facilmente. Il senso di “essere sulla stessa barca” consola e risolleva.

4) Evitiamo di essere genitori iperconnessi col coronavirus

Evitare di essere iperconnessi con le notizie sul coronavirus o di introdurlo costantemente come argomento di conversazione. Evitare anche di far sentire troppe notizie al riguardo ai propri figli. Non facciamo entrare il coronavirus come nuovo “membro della famiglia”, facendolo accomodare a tavola o in salotto attraverso discorsi che ruotano attorno a lui. La mente ha bisogno di avere spazi in cui si disintossica da tutte le notizie nefaste e ansiogene. Proteggiamo la nostra famiglia e la nostra mente come siamo abituati a fare: il nostro compito di genitori è anche quello di filtrare le notizie sul coronavirus come sempre abbiamo filtrato altre informazioni anche in passato. Siamo il filtro principale che permette di selezionare ciò che vogliamo far passare da ciò che preferiamo lasciare fuori dalla famiglia e dall’educazione.

In particolare anche le relazioni e la comunicazione non debbono essere inquinate costantemente da questo argomento. Se si resta iperconnessi col coronavirus l’ansia e la tensione diventano dilaganti, rischiando di distruggere legami familiari e salute personale. Le notizie vanno ascoltate e comunicate ma col contagocce. Anche in questo caso cerchiamo di creare spazi nei quali sentiamo la necessità di informarci sulle ultime notizie e di confrontarci al riguardo e spazi dove evitiamo accuratamente che il nostro pensiero e la nostra conversazione vadano sull’argomento.

5) Curiamo le relazioni

Questo periodo può essere un visto come un’occasione per curare alcuni aspetti del rapporto con i propri figli che in precedenza erano mancanti o disfunzionali. Si può approfittare della crisi psicologica che intimamente cova dentro ciascuno di noi per imparare o rafforzare il linguaggio emotivo. Sforziamoci di condividere le nostre emozioni e di chiedere ai figli di fare altrettanto. La vita frenetica di prima spesso ha impedito di fare agli altri una domanda fondamentale: “come stai?”, “come ti senti?”. Alcuni hanno evitato con cura di fare questa domanda, raccontandosi che il tempo era tiranno, che questo era il motivo che li ha portati a non porla. In realtà questa domanda spaventa, alcuni per timore della risposta, altri per la paura che poi venga fatta anche a loro, altri ancora per l’errata convinzione di non avere gli strumenti adeguati per un confronto. Oggi più che mai abbiamo un’occasione.

Il fatto di provare collettivamente molte delle emozioni che stiamo vivendo, di attraversare insieme la stessa difficoltà ci permette di intuire come l’altro si sente e di parlare “lo stesso linguaggio”. Oggi più che mai l’ansia, la paura, la solitudine, la tensione possono essere capite appieno dagli altri perché tutti stiamo attraversando le stesse difficoltà. Seppur con sfumature differenti stiamo provando lo stesso cocktail emotivo. E’ un’occasione per aprirci all’empatia e dar sfogo all’intelligenza emotiva.Cerchiamo dunque degli spazi in famiglia dove parlare di ciò che stiamo provando, dove confrontarci su pensieri, emozioni e soluzioni.

6) Didattica on line

Per aiutare i figli nei compiti e nella didattica evitando che interrompano la crescita personale e le abitudini scolastiche possiamo far riferimento a diversi siti che offrono esercizi, attività ludiche e didattiche interessanti. Oltre ai portali messi a disposizione dalle scuole, ce ne sono altri nei quali possiamo trovare validi spunti per strutturare attività stimolanti e arricchenti. In tal senso internet può diventare il nostro alleato nella strutturazione della didattica, in questo nuovo ruolo di genitore/insegnante che l’emergenza coronavirus ha per forza di cose modellato.

Vedi: Le coppie al tempo del coronavirus

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Dr.ssa Cinzia Frontoni

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