ALFABETIZZAZIONE EMOTIVA:COME INSEGNARE AI BAMBINI L’ABC DELLE EMOZIONI

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A partire dai primi mesi di vita, ben prima che possano usare le parole per esprimersi, i bambini hanno la capacità di sperimentare picchi di gioia, eccitazione ed euforia. Possono anche provare paura, dolore, tristezza, disperazione e rabbia. Per tale motivo l’alfabetizzazione emotiva è uno strumento educativo centrale nello sviluppo della personalità del bambino e nella sua capacità di gestire in futuro le emozioni. A volte noi adulti troviamo difficilissimo credere, o accettare, che bambini molto piccoli possano sperimentare un varietà di emozioni così intensa e variegata.

Accanto alla ricerca che si è occupata di individuare il mondo emotivo dei bambini, una grossa fetta di studi ha dimostrato come i bambini imparino a gestire in modo efficace le loro emozioni (abilità nota col termine di auto-regolazione emotiva) e come sia possibile aiutarli a sviluppare questa abilità in modo appropriato.

Non avere paura delle emozioni

Un primo passo per aiutare il bambino a comprendere e gestire i propri sentimenti è imparare, noi adulti per primi, a non aver paura delle emozioni. Le emozioni non sono giuste o sbagliate, semplicemente sono emozioni.
La tristezza e la gioia, la rabbia e l’amore, possono coesistere e sono tutte parti della collezione di esperienze emotive dei bambini. Quando aiuti il tuo bambino a capire le sue emozioni, gli stai fornendo gli strumenti utili a gestirle in maniera efficace.

Un bambino ha la necessità di sperimentare tutte le emozioni. Spesso i genitori sono portati a “salvaguardarlo” dalla tristezza o a punire la rabbia. In realtà, farsi i muscoli attraverso le esperienze difficili, affrontare i problemi, affrontare la tristezza e il dolore permette al bambino di aumentare forza e resilienza, caratteristiche necessarie che portano i bambini a percepire un senso di benessere e di felicità.

C’è poi da considerare un altro fattore che spesso mette in difficoltà i genitori di fronte alle emozioni dei figli. Le reazioni emotive dei nostri figli innescano le “nostre” reazioni emotive e questo può portarci ad agire in maniera istintiva sentendo la necessità di “salvare” o “correggere” ciò che sta causando disagio nel nostro bimbo. E’ necessario che noi genitori impariamo a gestire le nostre emozioni per evitare di reagire in maniera istintiva perdendo così l’occasione di aiutare i nostri bambini.

Come favorire l’alfabetizzazione emotiva

  • Nominare le emozioni e collegarle a situazioni del momento

Il primo passo per insegnare al bambino l’alfabetizzazione emotiva è aiutarlo a distinguere le emozioni nominandole. Ad esempio: “sei triste perché stiamo andando via dal parco?”, “Forse sei arrabbiato perché non hai vinto”, “Sei contento del nuovo gioco?”

  • A partire dai primi mesi, entrare in sintonia con i segnali dei bambini, i loro suoni, le loro espressioni facciali e i gesti.

Per favorire l’alfabetizzazione emotiva è quindi importante rispondere ai segnali del bambino. E’ necessario sviluppare una sensibilità che permette di cogliere i segnali e rispondere in modo adeguato e congruo. In tal modo permettiamo ai bambini di rafforzare la fiducia sulla loro capacità di comunicare e trasmettiamo loro il messaggio che per noi i loro sentimenti sono importanti.

  • Evitare di minimizzare o di allontanare i bambini dai loro sentimenti

Non liquidare mai le emozioni dei figli con frasi come “Non è nulla”, “non pensarci”, ecc. Spesso abbiamo questa reazione perché siamo noi in difficoltà con quelle emozioni o quando cerchiamo di allontanare dai nostri figli le emozioni negative. Le emozioni e le sensazioni a loro connesse non vanno via facilmente: devono essere espresse in un modo o nell’altro!

  • Aiutare i bambini a fronteggiare le loro emozioni e sentimenti

Nel momento in cui notiamo che il bambino è in difficoltà per via di un’emozione che sta provando o la sta esprimendo in maniera inadeguata rispetto al contesto o all’età è importante aiutarlo a gestire quell’emozione. Nel caso in cui il bambino è in difficoltà per via di un’emozione è importante chiedere che cosa lo farebbe stare meglio: “stai piangendo perché hai perso il tuo pelouche, che cosa posso fare per aiutarti a stare meglio?” . Se invece sta esprimendo un’emozione in maniera abnorme rispetto al contesto è importante aiutarlo a chiedersi se può trovare dei modi alternativi per esprimere quell’emozione. Ad esempio:

  • “capisco che tu sia arrabbiato perché ti ho detto di no però come puoi farmelo capire senza buttare tutto per terra?”
  • “Che cosa potevi fare ieri quando eri arrabbiato anziché picchiare l tuo compagno di classe?”.

Pensare insieme a come risolvere il problema ed esprimere diversamente l’emozione, non solo è un ottimo strumento educativo, ma è anche un collante del legame. Un altro strumento per insegnare ai bambini a gestire la rabbia è ad esempio il semaforo della rabbia.

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Dr.ssa Cinzia Frontoni

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