LE DONNE E IL LORO SENSO DI COLPA: COME SCARDINARLO?

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Perché le donne si sentono sempre in colpa verso i propri figli, verso se stesse, verso il partner, in ambito lavorativo, verso la famiglia o per qualcosa che hanno o non hanno fatto e detto?

Senso di colpa e attaccamento

La colpa è il riconoscimento che ci siamo allontanati dal modo in cui avremmo dovuto comportarci per come ci vediamo come persone.

Nella costruzione del senso di colpa molto dipende dal primo legame di attaccamento tra il bambino e il suo caregiver (più spesso la madre ma anche altre figure talvolta). Questo legame assume dei significati e delle caratteristiche diverse a seconda della cultura in cui si sviluppa.

Il senso di colpa nasce da una relazione madre/bambino in cui le aspettative materne invalidate vengono rimandate al bambino come una delusione. 

Per via dell’istinto di sopravvivenza, il bambino cerca costantemente di mantenere un rapporto con la madre soddisfacendo le sue richieste ed aspettative. A sua volta, la madre vede il bambino come il suo banco di prova per verificare se è una “buona” madre o meno, creando un circolo vizioso di aspettative, soddisfazioni e delusioni che alimentano il senso di colpa di uno e dell’altro. Spesso nei confronti delle bambine, ci sono delle aspettative molto più elevate. Solitamente vengono responsabilizzate prima, si chiede loro di essere affidabili, gentili e così via.

Pian piano si strutturano così degli imperativi categorici che crocifiggono le donne al ruolo di “brava fidanzata”, “brava figlia”, “brava ragazza” e così via.

Le donne crescono convinte che questo sia il loro ruolo, lo fanno proprio perché in fondo, è un gran bel ruolo! Le aspettative dell’altro, in primis della madre, intesa come figura di accudimento, diventano le proprie perché è sulla base di quel primo rapporto primordiale che costruiamo tutti gli altri. Più sono alte le aspettative che ho interiorizzato a partire da quel primo legame, più c’è il rischio di sentirsi in colpa se non vengono soddisfatte. È facilmente intuibile quindi, quanto le donne siano vulnerabili da questo punto di vista.

I ”devo”

Il senso di colpa è il nostro “grillo parlante” che parla e che ci tormenta se non abbiamo fatto qualcosa in modo perfetto. I “devo” tolgono e limitano la libertà perchè determinano le nostre azioni e le nostre scelte. Non ci sono situazioni in cui un “devo” è da considerare positivo. Non che si debba diventare lavativi, ma solo distinguere le imposizioni irrazionali dalle vie di mezzo.

Se siamo cresciuti in un contesto in cui le esigenze altrui o il rispetto di regole rigide vengono prima dell’espressione e dell’affermazione delle nostre, il contravvenire a questa abitudine creerà naturalmente sentimenti di colpa, paura della punizione e inadeguatezza.

L’inadeguatezza, il rimorso, il disagio per non essere “perfette” provocano un malessere di cui si può però fare a meno!

Come debellare il senso di colpa

Ecco qualche consiglio.

  1. Individuare il motivo: cerchiamo di capire da dove nasce il senso di colpa, riflettiamo e facciamoci delle domande, proviamo a capire se è legato a terze persone oppure se i responsabili siamo noi;
  2. Assumersi le responsabilità: dopo aver individuato cosa ci ha scatenato il senso di colpa, individuiamo la causa, analizziamola nel dettaglio, assumiamoci le nostre responsabilità ed impegniamoci ad evitare in futuro la stessa situazione. Non è giusto punirsi, è più giusto trovare un rimedio;
  3. Cambiare i propri schemi: dimentichiamo convinzioni e credenze sbagliate che limitano la nostra libertà ed il nostro benessere. Rafforziamo la nostra autostima, crediamo di più in noi stessi, mettiamo in evidenza le nostre doti ed i nostri punti forti e smettiamo di darci le colpe per tutto quello che ci accade!
  4. Trovare se stessi: visto che le aspettative altrui ci portano lontano dall’espressione e affermazione del nostro essere è importante ricentrarsi. Dobbiamo imparare a contare sulle nostre capacità, aver totale fiducia in noi e nel nostro istinto. E’ necessario seguire la nostra indole e resistere dal lasciarsi influenzare dagli altri e dalle situazioni.

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Dr.ssa Cinzia Frontoni

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