LA DIFFICOLTA’ DI SEGUIRE UNA DIETA: COME TROVARE UNA SOLUZIONE FUNZIONALE

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La ricerca scientifica sul tema del dimagrimento e della perdita di peso è ormai vastissima e tutte le ricerche portano alla stessa conclusione: il 90% delle persone che seguono una dieta dimagrante molto restrittiva o che frequentano centri di dimagrimento rischiano di riprendere tutto il peso perso nel giro di alcuni mesi.

Braccio di ferro tra volere e potere

Le diete molto restrittivee le estenuanti sessioni in palestra portano spesso a buoni risultati. Molte persone, però, dopo un iniziale entusiasmo e una iniziale perdita di peso, vanno incontro a un normale calo di motivazione e finiscono per abbandonare i loro buoni propositi. In questo modo si va incontro a delusioni, fallimenti e circoli viziosi senza uscita fatti di privazioni, digiuni e disperazione.

La maggior parte delle persone che lottano perennemente con il loro peso sono convinte di non poter dimagrire o mantenere il peso perso. Pensano di non avere la forza di volontà sufficiente per rimanere a dieta il tempo necessario per perdere i chili di cui vorrebbero liberarsi. In realtà spesso non è solo una questione di volontà.

l nostro rapporto con il cibo si basa essenzialmente sul piacere. Quando si instaura un braccio di ferro tra forza di volontà e ricerca del piacere, a lungo andare sarà sempre il piacere a prevalere.

Pensare di poter tenere a bada con l’autocontrollo e la razionalità il desiderio, il bisogno emotivo, la fame di gratificazione è frutto di un pregiudizio razionalista, ormai ampiamente confutato dalla ricerca scientifica ed estremamente dannoso.

Per questo le diete che si basano su una eccessiva limitazione e restrizione, per esempio quelle in cui ci si vieta tutti i cibi più calorici, sono votate fin dall’inizio al fallimento.

Il meccanismo tutto-niente: dall’autocontrollo allo sgarro incontrollato

Alcune persone, nel momento in cui “sgarrano” rispetto al loro programma dietetico, si sentono automaticamente in colpa e si demoralizzano. Cominciano a credere che qualcosa non vada in loro, si considerano delle fallite, delle incapaci. E così ben presto mollano i loro buoni propositi e tornano ad alimentarsi come facevano prima. Di solito però, abbandonata la dieta c’è una fase in cui mangiano anche più di prima, come per compensare tutte le privazioni che avevano dovuto subire nel periodo precedente.

Purtroppo, quando si tenta di risolvere il problema del peso con un approccio rigido, che si basi esclusivamente sulla limitazione e sul sacrificio si possono ottenere gravi effetti collaterali. Lo squilibrio che si crea nei meccanismi biologici e psicologici del piacere e della ricompensa e l’eccessivo forzare una strategia rigida di iper-controllo porta spesso alla perdita totale del controllo, con condotte alimentari sregolate o episodi ricorrenti di abbuffate compulsive.

Diete e personalità

Il principale motivo del fallimento delle diete è che agiscono su una componente minima della personalità dell’individuo: la parte volitiva, razionale. Purtroppo noi esseri umani di volontà non ne abbiamo molta. Anzi, utilizzare solo la forza di volontà per controllarsi e per limitarsi produce proprio l’effetto opposto, paradossalmente. Combattere contro il cibo avendo come alleata solo la forza di volontà è una battaglia persa in partenza. Alla fine il bisogno di mangiare diventa impellente e si perde il controllo.

Mangiare non è solo introdurre alimenti nel corpo, piuttosto rispondere ed esprimere complesse e delicate esigenze di natura psicologica. Il piatto non si compone solo di proteine, grassi e carboidrati ma di emozioni, ricordi, pensieri.

Per alcune persone soprattutto, le rinunce, le proibizioni portano ad un più intenso desiderio di cibo! Il fatto di non poter mangiare la quantità di cibo che si desidera, o di eliminare tutti gli alimenti preferiti, in molte persone induce una reazione psicologica che li porta a desiderare una dose ancora più abbondante di cibo.

IL SERBATOIO DEL BENESSERE

La neurofisiologia ha scoperto che nel cervello esiste una zona preposta a mantenere costante il livello di dopamina, il mediatore del benessere.

Se la dose non arriva in un modo, viene procurata in un altro: se siamo svuotati di piaceri, di slanci, tendiamo a compensare mangiando.

Quando circola soddisfazione, eccitazione, passione la voglia di mangiare in effetti viene meno.

Più la vita è circoscritta, limitante, maggiormente l’organismo sviluppa una chimica che accumula anziché elaborare, che allarga e zavorra verso il basso.

Anche la psiche perde le proprie particolarità in questa situazione, finisce per deformarsi diventando statica dal punto di vista esistenziale, paurosa, appesantita nei pensieri, nelle parole, nei comportamenti. Protetta nei chili di troppo come in un’armatura, una corazza, un airbag tra sé e la vita. Per smaltire peso è necessario far riemergere e ridare vita a tutto quello che è sepolto sotto questa pesante imbottitura.

Come dimagrire senza una dieta troppo restrittiva

Con il termine dieta si intende l’insieme degli alimenti che un individuo assume abitualmente per soddisfare le sue necessità nutrizionali. La parola dieta viene dal greco «diaita» che significa «tenore di vita». In italiano quando si pronuncia la parola dieta ormai la associamo a regimi ipocalorici per la perdita di peso, eppure il suo significato più  corretto sarebbe proprio “giusto regime alimentare”.

Sembra impossibile poter dimagrire senza restrizioni alimentari, eppure molte persone riescono a perdere peso in maniera naturale quando escono dal circolo vizioso delle rinunce e cominciano a nutrirsi in maniera più equilibrata, assecondando a volte i bisogni dello stomaco, togliendosi qualche voglia di certi cibi e scoprendo che in realtà nessun alimento va demonizzato o eliminato drasticamente dalla dieta.

Per alimentazione bilanciata o equilibrata si intende un modo di alimentarsi corretto sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo.

L’alimentazione equilibrata ha la finalità di garantire un apporto adeguato di energia e di nutrienti, prevenendo sia carenze che eccessi nutrizionali, entrambi dannosi.

La parola chiave per perdere peso è quindi moderazione: mangiare di tutto, fare una dieta equilibrata senza esagerare con le quantità e senza esagerare con le privazioni perchè questo prima o poi porta alle abbuffate e può generare comportamenti compensatori per prevenire l’aumento di peso, cioè potrebbe generare altri tentativi di controllo che finirebbero per riportare alla perdita del controllo.

Più che sacrificare il desiderio, si può invece incanalare il desiderio, che deve trovare una sua via di sana gratificazione.

Se trovare questo equilibrio risulta troppo difficoltoso, ci può essere alla base una problematica emotiva o un disturbo alimentare di cui indagare le cause e da affrontare con l’aiuto di uno psicoterapeuta.

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Dr.ssa Cinzia Frontoni

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